Codice tributo: cos’è, come funziona e quali sono i più importanti

codice tributo

In Italia, si sa, la pressione fiscale ha raggiunto ormai la soglia media del 45%. Comprendendo in essa le trattenute alla fonte sul reddito, le tasse e le imposte. Per permettere il pagamento di uno specifico tributo, lo Stato italiano mette a disposizione un apposito modulo da compilare: il modello F24. Il quale va compilato mediante dei precisi codici definiti codice tributo. Vediamo di seguito un po’ di informazioni sul codice tributo: cos’è, come funziona, quali sono i più importanti, tra cui il codice tributo 3961.

Cos’è il codice tributo

Volendo dare una definizione precisa di codice tributo, possiamo dire che esso è un codice unico identificativo alfanumerico, il quale ha il compito di definire la tipologia di tributo o entrata, sanzione o interessi da pagare attraverso la compilazione di F23 o F24. Sul sito dell’Agenzia delle entrate è possibile reperire varie informazioni in modo agevole

Come funziona il codice tributo

Vediamo ora più dettagliatamente come funziona il codice tributo.

Nella colonna Modalità di utilizzo, la D indica che il codice tributo deve essere utilizzato solo per il versamento di imposte a debito. La “R” che il codice tributo deve essere utilizzato solo per fruire di importi a credito. La “E” sempre che il codice tributo può essere utilizzato sia per il versamento di imposte a debito che per fruire di importi a credito. La “C”, infine, che esso è utilizzabile solo presso il Concessionario della riscossione competente in ragione del proprio domicilio fiscale.

Nella colonna RATEAZIONE/REGIONE/PROV., gli zeri iniziali possono non essere indicati; ‘NNRR’ indicano rispettivamente la rata oggetto di pagamento ed il numero di rate complessivo; ‘T0’, ‘T1’, ‘T2’ e ‘T3’ rappresentano la territorialità competente per il tributo da referenziare con i codici disponibili sulle rispettive tabelle T0 – Tabella Regioni e Provincie autonome, T1 – Tabella Enti locali, T3 – Tabella degli enti territoriali emittenti prestiti obbligazionari. T2 rappresenta la sigla della provincia da referenziare per il tributo.

Nella colonna ANNO DI RIFERIMENTO, ‘AAAA’ richiede l’indicazione dell’anno cui si riferisce il versamento, ‘0000’ non richiede l’indicazione dell’anno.

L’indicazione del termine “SI” nella colonna CODICE UFFICIO sta a significare che per il tributo deve essere indicato il CODICE UFFICIO.

L’indicazione del termine “SI” nella colonna CODICE ATTO sta a significare che per il tributo deve essere indicato il CODICE ATTO.

Codice tributo, quali sono i più importanti: il 3961

L’Agenzia delle entrate fornisce sul proprio sito ufficiale il lungo elenco dei codici tributo. Alcuni sono ovviamente più utilizzati di altri, per il fatto che vanno a identificare tributi che si ripetono con più frequenza. Si pensi al 3944, che serve per pagare la TARES e del quale abbiamo specificamente parlato qui. Mentre il codice tributo 3961 serve per pagare la Tasi. Il 3961 identifica tutti i fabbricati non rientranti tra abitazione principale, fabbricati rurali e aree fabbricabili. Va inserito nella dicitura IMU ed altri tributi locali, mentre alla voce Codice Tributo andrà inserito il codice 3961. Nello spazio degli importi va inserita la cifra da pagare. Non bisogna infine dimenticare il codice catastale del comune in cui è ubicato l’immobile. Anch’esso reperibile sul sito dell’Agenzia.