Prestiti tra privati: che cos’è e come funziona il p2p lending

Il fenomeno finanziario p2p, o peer to peer lending, nasce nel primo decennio degli anni Duemila. Grazie alla crisi del mercato finanziario e allo sviluppo dei sistemi ICT vennero create delle piattaforme digitali nelle quali la domanda e l’offerta da parte di soggetti privati trovò libero spazio.

Durante il 2008 l’Europa subì le dure conseguenze della crisi dei mutui subprime verificatasi negli Stati Uniti. Questo portò ad un ribassamento, da parte delle società e degli istituti bancari, delle concessioni di credito registrando una forte riduzione di prestiti e finanziamenti per le imprese e le famiglie. Nacque così il fenomeno del credit crunch che rese quasi inaccessibili i finanziamenti.

Dunque, quando si parla di p2p lending, anche conosciuto come social lending, si fa riferimento a quel finanziamento tra soggetti privati.

Queste piattaforme permettono ai privati di investire il proprio denaro concedendo finanziamenti a coloro che desidera evitare (o che per qualche motivo non possono chiedere prestiti) le banche e le società di credito.

P2p lending: ecco come funziona

Quando un privato o un’impresa si rivolgono ad un istituto bancario, quest’ultimo si occupa di raccogliere i fondi, anche tramite terzi, necessari per sostenere tale operazione.

Viceversa nelle piattaforme di peer to peer lending (di cui puoi trovare informazioni più dettagliate su bigaffari.it) i privati si incontrano liberamente, senza la necessità di un mediatore.

Dunque mutuatario e mutuante svolgono liberamente la loro trattativa erogando e ricevendo rispettivamente il prestito in maniera sicura.

Le piattaforme che si occupano di peer to peer lending hanno il compito di effettuare le verifiche necessarie al fine di permettere ad entrambe le parti di avere garanzia di sicurezza e affidabilità. I controlli si basano dunque su:

  • identità: gli iscritti (siano essi mutuanti o mutuatari) devono identificarsi fornendo i documenti richiesti dalla piattaforma. Solo in questo modo è possibile garantire la massima affidabilità dello scambio;
  • richieste: la domanda di credito viene analizzata dagli esperti per permettere l’assegnazione di un rating adeguato alla richiesta. Sarà tuttavia il mutuante a valutare quali siano i privati ai quali concedere il credito;
  • rimborsi e recupero crediti: il flusso di questa operazione viene accuratamente gestito al fine di garantire al mutuante il rispetto delle tempistiche pattuite. Non solo, nel caso in cui si registrasse la mancata restituzione del debito la piattaforma interverrà nel rispetto dell’accordo stipulato tra le parti.

In base alle funzionalità della piattaforma utilizzata per il peer to peer, coloro che decidono di investire il proprio denaro potranno scegliere se utilizzare esclusivamente le loro risorse finanziarie, ma anche acquistare delle quote appartenente a muti terzi cedute.

Benché il p2p nasca come accordo tra soggetti privati, sempre più spesso le imprese decidono di affidarsi a questo tipo di finanziamento per ottenere mutui e prestiti per la propria attività. Ad oggi non tutte le piattaforme concedono la loro partecipazione ma esistono alcune eccezioni che permettono alle imprese di concedere o richiedere un prestito.

In sintesi, utilizzando le piattaforme che si occupano di p2p lending è possibile:

  • effettuare prestiti tra soggetti privati: concessione di finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi ma anche con finalità non specificate;
  • effettuare prestiti alle imprese: qualora l’impresa necessitasse di liquidità per saldare debiti già esistenti al momento della richiesta oppure utili allo sviluppo di progetti futuri;
  • cessione delle fatture: detto invoice financing, somiglia al factoring ed è utile alle imprese per cedere ai mutuanti le fatture con lo scopo di liquidarle prima della scadenza;
  • effettuare prestiti immobiliari: possono essere richiesti da parte di intermediari oppure delle imprese edili e hanno lo scopo di coprire le spese di costruzione o ristrutturazione di un immobile.

I prestiti peer to peer, siano essi concessi o richiesti, possono essere a breve termine, ossia con scadenza inferiore ad 1 anno, oppure a medio termine, ossia con una scadenza fino a 10 anni.

Il prestito concesso può riguardare importi piuttosto contenuti ma anche grandi capitali con il vantaggio, per chi concede il finanziamento, di scaglionare in quote più piccole i fondi personali, potendo così investire in un numero maggiore di micro progetti.

È tuttavia opportuno specificare che alcune piattaforme pongono dei limiti di investimento affinché il rischio di mancato rimborso venga ridotto al minimo e i creditori siano così maggiormente tutelati.

Rischi e vantaggi del p2p lenging

Anche il p2p lending presenta dei rischi. Questi possono essere identificati con:

  • il mancato rimborso del finanziamento da parte del mutuatario, nei tempi e nelle modalità stabilite;
  • se il mutuatario dispone di un portafoglio rigido con difficoltà di smobilizzazione, si potrebbe verificare un rischio di liquidità. Per evitare che questo accada alcune piattaforme di peer to peer lending concedono agli iscritti la possibilità di rivolgersi ad un mercato differente all’interno del quale vendere i prestiti ottenendo, prima della scadenza, la liquidità necessaria;
  • qualora il soggetto mutuante decida di investire in una valuta differente dalla propria, il cambio potrebbe non risultare più favorevole al momento del rimborso (fenomeno che tecnicamente prende il nome di rischio cambio);
  • il mutuante potrebbe incorrere nel rischio di credito. Considerando che i tassi di rendimento annui non sono mai inferiori al 10% (e possono raggiungere il 40% o il 50%) è essenziale valutare il rating del debitore prima di concedere il finanziamento evitando il default di quest’ultimo.

Tuttavia occorre sottolineare che il sistema di peer to peer lending presenta altresì vantaggi tra cui:

  • il p2p lending si presenta come un’ottima alternativa alle modalità classiche di investimento;
  • il tasso di rendimento annuo raggiunge, nella maggior parte dei casi, livelli superiori a quello di mercato;
  • il rischio rispetto ad un investimento con un tasso di interesse di pari livello risulta più basso nel caso del p2p lending;
  • svolgendo una trattativa tra privati, gli investimenti in valute o titoli, appaiono maggiormente sicuri e permettono un maggior controllo del finanziatore.